Bitto storico a Paesi e Paesaggi (Striscia la notizia)
(20,10.2013) La nuova rubrica di Striscia la notizia "Paesi e Paesaggi" ha dedicato una puntata al Bitto storico, a Gerola, al parco pastorale - di fatto, ovvero senza burocrazie e magerie - del Bitto storico, dei calecc' e della capra Orobica.
Presentato per quello che è e per quello che vale: uno straordinario parco vivo, dove le tradizioni e le pratiche pastorali millenarie (sul serio) non sopravvivono ma son o orgogliosamente proiettate al futuro, mentre il modello dell'antiagricoltura della zootecnia industrializzata dei mangimi ogm e degli intrugli, delle mucche "macchine da latte" usa e getta fa acqua da tutte le parti. Lo sostengono continuando a rimediare agli errori e agli impatti sostenibili attaccando nuove soluzioni tecnologiche industriali per "mettere una pezza".
Il regime, le caste locali e i media che vivono della loro pubblicità (i soldi vengono sempre dalle tasche dei cittadini) esaltano in questi giorni in Valtellina l'apertura dell'impianto a biogas a Postalesio, presso la sede del Colavev (centrale del latte). Liquami che viaggiano per mezza Valtellina per sostenere un sistema che sta in piedi solo con il puntello di grandi contributi pubblici, sottratti all'agricoltura contadina, all'agricoltura veramente sostenibile (contributi per le latterie industriali, premi pac sproporzionati per le grandi aziende, soldi per il biogas) .
Il Bitto storico non solo non ha mai avuto sostegno pubblico, ma è stato osteggiato e combattuto dalla istituzioni che appoggiano l'agricoltura, la zootecnia, il caseificio industriali (anche per motivi bassamente clientelari e di spartizione dei soldi pubblici). Unico caso al mondo in cui un prodotto che voleva rimanere fedele ad un metodo di produzione costante e tradizioanle legato al territorio e alla storia è stato multato per "lesa Dop".
La forza del Bitto storico sta nella gente comune, che ne ha piene le scatole di istituzioni al servizio delle caste.
VENITE A TROVARCI AL CENTRO DEL BITTO (il santuario del Bitto storico) A GEROLA ALTA. LA MAGIA DEGLI ALPEGGI E DELLA STORIA DEL BITTO POTRETE ASSAPORARLE TUTTO L'ANNO NELLA CASERA, LUOGO DI CONOSCENZA PIU' CHE DI STAGIONATURA, MUSEO VIVENTE. E LA PROSSIMA ESTATE VENITE SUGLI ALPEGGI DOVE NASCE QUESTO CAPOLAVORO.
Esattamente come tanti secoli fa
RIPARTE LA CAMPAGNA SI SOSTEGNO ALLO STORICO RIBELLE (EX-BITTO STORICO)
BLOG UFFICIALE DEI RIBELLI DEL BITTO (SOCIETA' VALLI DEL BITTO BENEFIT)La Società valli del bitto benefit è la forma organizzata, in grado anche di svolgere attività economica a sostegno dei produttori. Sono soci della "Valli del bitto benefit" i sostenitori (con ruoli di finanziatori/collaboratori volontari/consumatori), i produttori, i dipendenti Per associarsi basta acquistare una sola azione dal valore di 150 € per info: 334 332 53 66 info@formaggiobitto.com. Aiutaci anche anche acquistando una forma in dedica o anche solo un pezzo di storico ribelle vai allo shop online
domenica 20 ottobre 2013
sabato 19 ottobre 2013
Quegli scambi di identità tra Bitto e Bitto
Comunicato
del Consorzio salvaguardia Bitto storico
Quegli
scambi di identità tra Bitto e Bitto
Noi del Bitto storico ne abbiamo viste di tutti i colori, ci siamo visti contestare il diritto ad utilizzare la denominazione Bitto e siamo stati anche sanzionati per questo dal Ministero. Il motivo? Non abbiamo voluto tradire un metodo di produzione costante e tradizionale legato a uno specifico territorio, ovvero l'essenza di quello che dovrebbero tutelare le denominazioni di “origine”.
Siamo stati rimproverati di essere “trogloditi” perché, nel duemila, utilizziamo ancora il calecc. Da chi? Da chi ha poi riprodotto il calecc sulla pelure del Bitto non storico e abusa di questo simbolo in ogni salsa. Non parliamo dei volgari stratagemmi commerciali per spacciare per Bitto storico del Presidio Slow Food quello che non lo è. Passi. Nel commercio di frodi ce ne sono tante.
Ma
c'è qualcosa che ancora riesce ad indignarci. Alla presentazione
della Mostra del Bitto 2013, Renato Ciaponi, dimenticando di
rappresentare anche l'istituzione locale (ovvero tutti), ha
attribuito al Bitto del consorzio CTCB meriti che sono del Bitto
storico. Non ci indignano tanto per questi comportamenti (ai quali
negli anni ci siamo abituati), quanto per il fatto che nessuno in
Valtellina, ancora oggi, alzi la voce per contestarli.
È il Bitto storico che, per la sua altissima qualità e per la sua storia senza compromessi, viene richiesto quale vera eccellenza del caseificio mondiale in America, Asia e Oceania. Non è il Bitto “istituzionale” che va nel mondo, nonostante i generosi contributi per spese promozionali (spesso pretesto di sprechi e mangerie).
Anche
se dopati i brocchi non possono vincere il Gran Premio. Forse Ciaponi
ha scambiato “mondo” con “supermercati” e il Bitto dei ganzi
modernisti con il “Bitto storico” dei trogloditi. Una specie di
allucinazione.
Non
ci interessa scendere ancora in polemica con questi personaggi e
queste istituzioni screditate, che con il bene comune hanno ormai
poco a che fare. Hanno cercato di distruggerci ma non ci sono
riusciti.
Hanno
poi capito che noi siamo stati la loro salvezza perché abbiamo
sostenuto l'immagine del Bitto mentre loro sfruttavano in modo
parassitario la rendita di posizione di una reputazione storica
prestigiosa in un'ottica commerciale di breve respiro.
Quello
che continuiamo a non accettare è che non ci sia una reazione nei
valtellinesi, anche nei tanti che conoscono la storia del Bitto e che
dicono di sostenerci. Dovrebbe essere arrivata l'ora in cui certi
comportamenti cialtroneschi di chi occupa le istituzioni non
dovrebbero più essere fatti passare come cose normali e tollerabili.
Quanto
a noi abbiamo combattuto per vent'anni e siamo ancora qui e abbiamo
la pazienza di aspettare che la storia ci renda giustizia.
Via
Nazionale, 21, Gerola Alta
Gerola
alta, 18 ottobre 2013
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